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Personale compagnie aeree all'estero e valutazione rischi

Personale compagnie aeree all'estero e valutazione rischi

Situazione geopolitica del Paese e alle condizioni sanitarie del contesto geografico

Oggetto di un interpello ministeriale è stata la valutazione dei rischi ambientali e sicurezza del posto di lavoro del personale navigante delle compagnie aeree.

La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza del Ministero del Lavoro, con interpello n. 11 del 25 ottobre 2016, ha fornito un parere in merito alla sussistenza dell’obbligo, in capo al datore di lavoro, di considerare, nell’ambito della valutazione dei rischi, anche i rischi legati alla situazione ambientale (soprattutto nei paesi esteri) per il personale navigante delle compagnie aeree.

L'interpello

La UILTRASPORTI ha avanzato istanza di interpello relativamente alla sussistenza dell'obbligo, in capo al datore di lavoro, di considerare, nell'ambito della valutazione dei rischi, anche i rischi legati alla situazione ambientale (soprattutto nei paesi esteri) per il personale navigante delle compagnie aeree.
L'Associazione chiede di sapere se tale valutazione va inserita nel Documento di valutazione dei rischi: si intende una valutazione in termini di security, in particolare in paesi esteri (ma non solo), oggetto di eventi di natura geo politica, atti criminali di terzi, belligeranza e più in generale di fattori potenzialmente pericolosi per l'integrità psicofisica dagli equipaggi nei luoghi (tipicamente aeroporti, alberghi, percorso da e per gli stessi e loro immediate vicinanze) dove il personale navigante si trovi ad operare/alloggiare quando comandati in servizio".

La risposta della Commissione interpelli

La Commissione, alla luce dei riferimenti all'art. 2087 e all'art. 28 del Testo Unico di Sicurezza, ritiene che il datore di lavoro debba valutare tutti i rischi compresi i potenziali e peculiari rischi ambientali legati alle caratteristiche del Paese in cui la prestazione lavorativa dovrà essere svolta, quali ad esempio, i cosiddetti «rischi generici aggravati», legati alla situazione geopolitica del Paese (es. guerre civili, attentati, ecc.) e alle condizioni sanitarie del contesto geografico di riferimento non considerati astrattamente, ma che abbiano la ragionevole e concreta possibilità di manifestarsi in correlazione all'attività lavorativa svolta.