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Sicurezza sul lavoro: Cosa devo fare?

Indicazioni pratiche prima di aprire un'attività

PREMESSA

Prima di iniziare l’attività è fondamentale condurre un’analisi preliminare per definire la lista dei tuoi bisogni. Una corretta raccolta e analisi delle informazioni ti guiderà nella scelta delle decisioni future e ti permetterà di pianificare in modo adeguato gli interventi necessari.

SCOPRI A QUALE CLASSE DI RISCHIO APPARTIENE LA TUA AZIENDA

L’Istat utilizza la classificazione ATECO (Attività Economiche) per individuare tutte le tipologie di attività economiche sul territorio italiano.
Conoscere il settore ATECO a cui appartieni ti consentirà di stabilire la classe di rischio della tua attività e i bisogni formativi dei lavoratori.

Ogni attività economica ha un suo indice di rischio che si basa sulle statistiche infortunistiche elaborate dall’Inail.
In base a questo indice la tua azienda può appartenere ad una delle seguenti classi:

  • Rischio basso;
  • Rischio medio;
  • Rischio alto.

Dalla classe di rischio dipende la durata dei seguenti corsi:

  • Corso per Datore di lavoro Responsabile della sicurezza;
  • Corso di formazione generale e specifica per i lavoratori.

Puoi individuare la classe di rischio della tua azienda scarica il file:

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IDENTIFICA LE NORME APPLICABILI ALLA TUA IMPRESA

Individua le principali prescrizioni legislative nazionali e locali, i regolamenti, le norme di buona tecnica applicabili allo specifico settore ai cui appartiene la tua impresa. Questo ti permetterà di individuare subito i principali adempimenti e i modi per evitare scostamenti dai requisiti richiesti.
In Italia le principali norme che regolamentano la salute e la sicurezza del lavoro sono contenute nel Decreto Legislativo n.81 del 9 Aprile 2008 per questo definito anche Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro.
Questa norma racchiude in un unico testo numerose leggi emesse nei decenni precedenti rendendo più semplice il quadro normativo nazionale.
Il decreto si applica a tutti i settori di attività pubblici e privati e a tutti i lavoratori e lavoratrici indipendentemente dalle tipologie contrattuali.
Il decreto stabilisce i criteri per un corretto sistema di gestione della sicurezza in azienda, stabilendo chiare responsabilità e obblighi dei principali attori coinvolti e definendo principi di prevenzione, protezione e controllo dei rischi a cui si può essere esposti nei luoghi di lavoro.
Troverai al suo interno i requisiti necessari per il controllo dei rischi sul luogo di lavoro e i richiami ad altri decreti applicativi, linee guida nazionali, norme e standard che non sono inclusi nel testo ma a cui dovrai far riferimento.
Sarà dunque tuo obbligo individuare le disposizioni applicabili allo specifico settore a cui appartiene la tua impresa e stabilire i principali adempimenti per evitare scostamenti dai requisiti richiesti.
Potrai fare riferimento a fonti di varia natura per tenerti aggiornato su nuovi adempimenti che potranno essere emanati, come per esempio bollettini delle associazioni di categoria, pubblicazioni di enti nazionali, periodici specializzati consulenti legali.
Annualmente o quando ricevi notizia dell’entrata in vigore di una nuova norma, valuta se il nuovo requisito è applicabile alla tua azienda e individua azioni correttive per adeguarti alle nuove disposizioni.

NOMINA IL RESPONSABILE PER LA SICUREZZA

A seconda del tipo di attività e del numero di lavoratori coinvolti puoi scegliere di svolgere direttamente i compiti del servizio di prevenzione e protezione oppure di nominare un responsabile interno o esterno all’azienda.
Il Responsabile della Sicurezza è indicato dalla norma con l’acronimo RSPP che significa Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Sei obbligato ad avere un RSPP a partire da un solo lavoratore, ma potresti essere tu stesso l’RSPP della tua azienda a condizione che:

  • il tuo ruolo nell’azienda sia quello di datore di lavoro;
  • tu abbia frequentato un corso di abilitazione in base alla classe di rischio della tua azienda, presso un ente pubblico, associazione di categoria o ente accreditato (clicca qui: https://sgsicurezza.jimdo.com/servizi/corsi-in-aula/) ;
  • la tua azienda non superi il seguente numero di lavoratori:
    • aziende artigiane e industriali: 30 lavoratori;
    • aziende agricole e zootecniche: 30 lavoratori;
    • aziende della pesca: 20 lavoratori;
    • altre aziende: 200 lavoratori.

Nel caso in cui tu non intenda o non possa svolgere il ruolo di RSPP dovrai rivolgerti ad un professionista abilitato con il quale stipulare un apposito incarico dopo averne verificato i requisiti professionali.
In ogni caso la presenza di un RSPP è propedeutica sia alla nomina del medico competente che alla valutazione dei rischi.

NOMINA IL MEDICO COMPETENTE

Nei casi previsti dalla legge dovrai nominare un medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria.
Il Medico competente è un’altra figura obbligatoria in azienda anche se solo nei casi previsti dal D.Lgs.81/08.
Nella tua azienda potrebbero esserci, infatti, mansioni che non espongono i lavoratori a rischi specifici per la salute, i quali, pertanto, non sono obbligati ad essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.
E’ il caso, per esempio, di impiegati che usano il videoterminale meno di 20 ore settimanali, oppure di commessi nei negozi che assistono i clienti e non svolgono attività di movimentazione manuale dei carichi.
Poiché, però, la sorveglianza sanitaria è una misura di prevenzione primaria, in presenza di situazioni lavorative poco chiare è opportuno contattare un medico competente per una consulenza sulla valutazione dei rischi al fine di stabilire l’obbligatorietà o meno della sua nomina.
In caso di nomina obbligatoria dovrai rivolgerti ad un professionista abilitato con il quale stipulare un apposito incarico dopo averne verificato i requisiti professionali.
Sarà suo compito principale visitare i tuoi lavoratori per verificarne l’idoneità alla mansione specifica da te affidatagli, evitando di esporre soggetti con problemi di salute ad agenti di rischio che potrebbero aggravare la loro salute esponendoti a gravi sanzioni.

ORGANIZZA LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI

Dovrai assicurarti che ogni lavoratore riceva un’adeguata formazione sui rischi connessi all’attività che dovrà svolgere.
Dopo aver selezionato le persone che saranno inserite nella tua azienda come lavoratori, hai l’obbligo di assicurare loro una formazione adeguata e sufficiente in materia di salute e sicurezza del lavoro, tenendo conto dei problemi linguistici per i lavoratori stranieri.
L’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 ha stabilito la durata minima e i contenuti di questa formazione obbligatoria, che può essere effettuata solo da soggetti in possesso di alcuni requisiti professionali.
La durata dei Corsi varia in base alla classe di rischio che hai stabilito tramite il codice
ATECO della tua attività:

  • rischio basso: 8 ore
  • rischio medio: 12 ore
  • rischio alto: 16 ore

Tutto il tuo personale, quindi, dovrà essere in possesso di un apposito attestato che certifichi l’avvenuta formazione prima dell’assunzione o non oltre 60 giorni dall’assunzione (in questo caso è obbligatorio motivare il ritardo).
I preposti dovranno effettuare una formazione particolare aggiuntiva della durata di 8 ore.
I dirigenti dovranno effettuare unicamente una formazione della durata di 16 ore, anche in modalità e-learning.
Ricorda, infine, che dovranno essere in possesso di un apposito attestato di formazione, rilasciato da soggetti formatori abilitati, i lavoratori addetti alla guida delle seguenti attrezzature: piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE), gru a torre, gru mobili, gru per autocarro, carrelli elevatori con conducente a bordo, trattori agricoli e forestali, macchine movimento terra, pompe per calcestruzzo.
Tutta la formazione dei lavoratori è soggetta all’obbligo di un aggiornamento ogni 5 anni.

Ogni 3 anni invece gli addetti antincendio e primo soccorso.